tag:blogger.com,1999:blog-57191332021117800172024-03-05T16:13:14.446+01:00Beauty & the beastVicende amorose e tarli mentali di un matematico e una partita (iva)Beauty & the beasthttp://www.blogger.com/profile/06145774352229861347noreply@blogger.comBlogger15125tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-43749922561151690062009-08-04T12:10:00.005+02:002009-08-07T14:18:06.540+02:00Melange, raddoppio sfumato...Al Gattile era rimasta tutta sola e depressa la sorellina di Tilde, ultima della cucciolata. Tanto hanno detto per farci sentire in colpa che alla fine abbiamo pensato che un gatto in più o uno in meno non sarebbe stato un dramma e ieri alle 17 me la sono portata a casa. Tilde però non ha gradito, si sentiva già una figlia unica e le ha soffiato...<br /><br />Solo che la micia nera e rossa - Melange, l'avevamo chiamata - non beveva, non mangiava, vomitava e non riusciva nemmeno ad arrivare alla lettiera per fare i suoi bisognini. Tilde ha protestato scagazzando (nella lettiera) ed è stata una notte all'insegna dell'amuchina. Così stamattina Melange se ne è tornata in Gattile per essere curata...<br /><br />Il momento più incredibile è stato ieri sera mentre eravamo di là a guardare la tv. Vado a vedere e Melange non è nella sua cuccia: aveva raggiunto Tilde sulla sedia e stavano dormendo insieme. Che tenerezza... E non ho fatto nemmeno una foto ricordo... ;-(<br /><br />[Aggiornamento 07.08.09] ;-( ...Di foto non ne faremo più, stamattina al Gattile ci hanno detto che Melange (o Cluca) non ce l'ha fatta... Povera.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-4562759095955382722009-08-02T13:41:00.009+02:002009-08-04T12:17:45.869+02:00E' arrivata Tilde!!Ok, ok ragazzuoli. Dopo il terzo giorno di vacanza siamo venuti meno ai nostri propositi di aggiornamento quotidiano del blog. Insomma, vi siete persi le nostre fantastiche foto di foche che sarete costretti uno ad uno prima o poi a vedere sul nostro divano (e qualcuno ha già cominciato...)<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOhQNp0RGkC1_l0E9EpZYi7cfpLIWPZLf2SvjBPYV-0ccxZaQSWfeO2NeoZxXMPyUubYBO-jkDkqueWO4OeQaHtyp1GX1BwM0L0Qn4GqXKNUe4_ylvgIFdcsMYGRj0hJGIhE0ybyQcFlw/s1600-h/Tilde.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 309px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOhQNp0RGkC1_l0E9EpZYi7cfpLIWPZLf2SvjBPYV-0ccxZaQSWfeO2NeoZxXMPyUubYBO-jkDkqueWO4OeQaHtyp1GX1BwM0L0Qn4GqXKNUe4_ylvgIFdcsMYGRj0hJGIhE0ybyQcFlw/s320/Tilde.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5365331488396173442" border="0" /></a>Tuttavia ora come ora abbiamo una novità che non può passare sotto silenzio. Si chiama Tilde, Tilde Serbidiòla.<br /><br />Praticamente è successo che avevamo sempre più voglia di avere un micio e sabato mattina abbiamo pensato di fare un giro al <a href="http://www.ilgattile.it/">Gattile</a> (associazione triestina che si prende cura di gatti randagi mal messi e di mici in cerca di casa - la cui sede tra l'altro è vicinissima a noi). Ma solo per farci un'idea, chiaro. C'erano gatti ovunque.<br /><br />Ma quando siamo passati davanti alla gabbietta dove stava questa micia tricolore... era lì che ci guardava con gli occhioni spalancati. E ha detto "Miao!". Insomma, abbiamo dovuto portarla a casa, non c'era altra scelta.<br /><br />Un motivo in più per passare a trovarci!!! Ringraziamo sentitamente Davidaola per il totonome, alla fine stamattina ci siamo convinti per Tilde.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-73452298367581806642009-06-16T00:09:00.009+02:002009-06-16T10:31:27.090+02:00Verso l'estremo NordSignori e Signore, è vero, sembra incredibile, ma questo è il terzo post in tre giorni!!! Una densità mai vista prima.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsrtnmhakv0cgo2Ph8MPT4vy-gXHYQ6sHT7RL2JPRmof-rsGalAeQVbC9O4Dk-RS5az8ejZ8MVGUx38Hkuznur3olo48D1QO7ZucZOzDB6EzMBe-mMMoqGHLr8IAzU8fSi0rOcETucsrU/s1600-h/glennaffricPIC.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsrtnmhakv0cgo2Ph8MPT4vy-gXHYQ6sHT7RL2JPRmof-rsGalAeQVbC9O4Dk-RS5az8ejZ8MVGUx38Hkuznur3olo48D1QO7ZucZOzDB6EzMBe-mMMoqGHLr8IAzU8fSi0rOcETucsrU/s320/glennaffricPIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347837642278067362" border="0" /></a>Orbene, la terza giornata di viaggio inizia all'insegna della ricerca del Glen Affric, una vallata lungo il fiume Affric, tanto splendida quanto inaccessibile. Giungiamo in loco dopo averci girato attorno come squali e dopo aver guidato per strade ad una corsia a doppio senso di marcia, con piazzole di sosta per far passare le macchine provenienti dalla direzione opposta. La meta dell'escursione è vedere le modeste Dog Falls, delle cascatelle lungo l'Affric. Parcheggiamo li vicino e, senza guardare la mappa, imbocchiamo spediti il primo sentiero che porta sì alle cascate, ma con una "breve" deviazione attraverso un bosco di pini della Caledonia. La passeggiata è splendida, nonostante il pantano e delle enormi sanguisughe (a detta della zoologa che c'è in Carla...) .<br /><br />Ripresa la macchina, torniamo a Inverness per poi proseguire verso le Highlands del Nord. Breve sosta tecnica per rifoccilare noi e l'autoveicolo, e via su stradine sempre più stette.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh81hrJJd0JR9mO8_Sv6614-axtfdLJU93W4QV1De7sG38WpadYHVATfjzsXNjLnsTZZb-mvdiQ_kYznmUqsX_ljZ00KlMQG0ges5hQZq8MK8xRrDQwCbMLTCPOIZHPFYPvKAT9Eycu2A8/s1600-h/saltosalmone.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 206px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh81hrJJd0JR9mO8_Sv6614-axtfdLJU93W4QV1De7sG38WpadYHVATfjzsXNjLnsTZZb-mvdiQ_kYznmUqsX_ljZ00KlMQG0ges5hQZq8MK8xRrDQwCbMLTCPOIZHPFYPvKAT9Eycu2A8/s320/saltosalmone.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347837939866662338" border="0" /></a>Facciamo una pausa lungo il percorso per vedere le Falls of Shin, cascatelle dove è possible - in alcuni mesi dell'anno - vedere i salmoni che tentano come dei deficienti di risalire la corrente. Questa pare non essere la stagione adatta, ma noi con una botta di culo vediamo lo stesso un salmone che si sta probabilmente allenando per la maratona controcorrente. .. e riusciamo pure ad immortalare l'audace vertebrato!<br /><br />A questo punto, si va spediti alla via di Tongue, villaggio sperduto su un fiordo nell'estermo nord. Dopo pochi chilometri, la strada si restringe e diventa ad una corsia - restando a doppio senso di marcia. Per fortuna le piazzole sono frequenti, e riusciamo a percorrere i 60 Km di stradina a passo ragionevolmente spedito. <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9viBFiYocyzujy2wHwGOUgPY-k0trXTMgnSUFGr6_YdLaP-4GAh8M85yMU0KZeS_NTtUJTRp46-lMtuS3TUjf1fri7n-uXahjYjWH2kOYAFHIpPaAgWCdZ8Xd2ebiSkssHvRILNmH6zk/s1600-h/paesaggiobrulloPIC.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9viBFiYocyzujy2wHwGOUgPY-k0trXTMgnSUFGr6_YdLaP-4GAh8M85yMU0KZeS_NTtUJTRp46-lMtuS3TUjf1fri7n-uXahjYjWH2kOYAFHIpPaAgWCdZ8Xd2ebiSkssHvRILNmH6zk/s320/paesaggiobrulloPIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347838785673309362" border="0" /></a>Però, che paesaggio! Terre brulle e verdi, laghi, monti, pecore in terra e in cielo! E poi l'arrivo alla baia di Tongue, incredibilmente baciata da qualche raggio di sole. Procedendo a caso, raggiungiamo un B&B in mezzo alle pecore, consigliato Routard. E' proprio quello che fa per noi. Cena all'unico ristorante del villaggio, passeggiata lungo il mare e poi una parentesi bucolica nella quale ci siamo improvvisati pastorelli radunando, senza volerlo, il gregge.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTEJqg68iKPihME0Uik_2N0KUdY-r_KTwRH82q2C-PYEaE_aPk4BzKUwgDUQo5vVfSqXdWi7Q4dtwJJpjOat5U4uyV6n4Nz5Kx9bFF1jQScffzRdaloTxU5M8PW3VoXDVRWgvLBJa8y1E/s1600-h/LucabaiaTonguePIC.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTEJqg68iKPihME0Uik_2N0KUdY-r_KTwRH82q2C-PYEaE_aPk4BzKUwgDUQo5vVfSqXdWi7Q4dtwJJpjOat5U4uyV6n4Nz5Kx9bFF1jQScffzRdaloTxU5M8PW3VoXDVRWgvLBJa8y1E/s320/LucabaiaTonguePIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347839002407557074" border="0" /></a><br /><br />(In merito a quanto scritto sopra Carla ci tiene a precisare che non si è mai lamentata e che ha avuto paura, però poco). Risveglio magnifico, giornata di sole (incredibile). Ottima colazione scozzese con il burro a riccioli invece che nel pacchettino monoporzione. Ora passeggiata e poi si riparte verso l'isola di Skye!Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-74324422215683289442009-06-15T23:01:00.008+02:002009-06-16T00:06:28.362+02:00Il viaggio verso InvernessChi aspettava il nostro prossimo post per il 2010 (dalla Francia) sarà sorpreso, eppure dopo la serata di ieri che ci ha visti collassare in un lussuosissimo b&b di Inverness, riprendiamo a scrivere dal profondo Nord, a Tongue, in una mansarda circondata da pecore e montagne - dove alle dieci di sera il sole ancora non è tramontato.<br /><br />Ma torniamo al principio, ci avevate lasciati a Perth, città fantasma, da dove domenica partiamo di buona mattina - mai prima delle 10. Direzione, il Nord e le Highlands. Ma visto che la strada per Inverness sembra costellata di castelli "imperdibili" decidiamo di dedicare un paio di tappe al prestigioso patrimonio della nobiltà scozzese. Prima sosta a pochi chilometri dal centro di Perth, Scone Palace, che Luca ha ribattezzaro Scojon Palace. <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe3KkFyz9sNu-qAOFNEWBnQsaCJn7YzPIkCoTBMCd5n9MzLo6HRJaQTb5spHnsJHQSjlPVZlhPv8ffR76qMw4reAxU9-2J_nmdgPuFG2vMMY60JkFidayWsOd8D8mc1Em69uG2sU5FfyE/s1600-h/lucarePIC.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe3KkFyz9sNu-qAOFNEWBnQsaCJn7YzPIkCoTBMCd5n9MzLo6HRJaQTb5spHnsJHQSjlPVZlhPv8ffR76qMw4reAxU9-2J_nmdgPuFG2vMMY60JkFidayWsOd8D8mc1Em69uG2sU5FfyE/s320/lucarePIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347677030971728850" border="0" /></a>Più che un castello è un palazzo di mattoni pieno di corbellerie nobiliari, dai quadri ai tavoli intagliati, fino alle cineserie con tanto di foto ritratto di tutta la dinastia. Notizie fresche sulle attuali sorti dei rampolli della famiglia sono state fornite con una lacrimuccia dalle assistenti di sala, signore bionde stagionate e selezionate senza dubbio in base alla fervenza del loro credo monarchico. Carini i giardini, ma niente di speciale a parte degli antipatici pavoni addestrati per fare la ruota di benevuto ai visitatori.<br />Unica nota di rilievo, qui - nel giardino - è conservata una COPIA della pietra di Scone (v. foto), sulla quale vennero incornati, ops incoronati, i sovrani di Scozia fino al 1200 e ciappilo, quando venne portata a Londra da Edoardo I.<br /><br />Riflettendo sul fatto che in Italia abbiamo ancora il Papa, i preti e Berlusconi, ma almeno non dobbiamo più mantenere il monarca e tutti i suoi amici, ripartiamo verso Nord e decidiamo di dare una seconda possibilità ai castelli di Scozia - ancora integri. Ci fermiamo a Blair Castle, parcheggiando come dei coglioni a qualche miglia di distanza e scoprendo poi che si poteva arrivare in macchina fino al portone. Vabbè. Questa volta però non ci caschiamo e il biglietto lo facciamo solo per i giardini. Il castello, da fuori, è candido e molto più bello del precendente e anche i giardini sono sicuramente più regali. Qualche goccia di pioggia ci fa tornare rapidamente alla macchina, appesantiti da una quantità di calorie a forma di torta.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWFL5Ve-GMe0teRoEN-fmQbviHMuBxN_mm7eoNfqr2udBXfZdPINXUZJJXyZfR6igDHKXAjIucz_0sIgiYgjRhuSOg69GaykFz-9MJmnLCsnisiv7GsWXPW6-7fV1rX099OCV0HD29kYs/s1600-h/carlamostroPIC.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWFL5Ve-GMe0teRoEN-fmQbviHMuBxN_mm7eoNfqr2udBXfZdPINXUZJJXyZfR6igDHKXAjIucz_0sIgiYgjRhuSOg69GaykFz-9MJmnLCsnisiv7GsWXPW6-7fV1rX099OCV0HD29kYs/s320/carlamostroPIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347677380062287986" border="0" /></a>Da qui a Inverness guida Carla, che tiene bene la sinistra finchè la strada è dritta e non bisogna cambiare. Poi appena si arriva in centro ad Inverness, panico, le marce non si trovano e al posto delle frecce partono i tergicristalli. Abbiamo prenotato al telefono un B&B vicino al centro (è tutto molto vicino al centro...) e scopriamo trattarsi di una dimora dotata di ogni comfort! Schermo piatto, divanetto in pelle nera, lettore dvd, frigo bar, insomma... un po' troppo chic per i nostri canoni, ma ce lo facciamo andare bene. Il sole è ancora alto quindi usciamo a esplorare la zona: qui vicino c'è il famoso Loch Ness. Nessun mostro (v. foto), solo un "exibition center" per turisti yankee style nel quale ci siamo guardati bene dall'entrare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlK8sBIEYdMwQoCAyzH3f5C6oa9nsJZsDrGPBtmDqLC8ssnxVZINNlreX9Cb_h4is9g7PFPDyQEGBDdb47ep_DFCDML7_kSyXVaw3Pd6hD1FmVnAVMoDuzped_EBX49LK_Dpk1uYi2fYE/s1600-h/whiskyinvernessPIC.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlK8sBIEYdMwQoCAyzH3f5C6oa9nsJZsDrGPBtmDqLC8ssnxVZINNlreX9Cb_h4is9g7PFPDyQEGBDdb47ep_DFCDML7_kSyXVaw3Pd6hD1FmVnAVMoDuzped_EBX49LK_Dpk1uYi2fYE/s200/whiskyinvernessPIC.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5347677874117707314" border="0" /></a>Si torna ad Inverness, cena e finalmente un bel whisky!!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-9769481578324331182009-06-13T21:28:00.013+02:002009-06-13T22:22:46.865+02:00In diretta da Perth, Scozia!!Ok, se state ancora aspettando la seconda parte del resoconto dalla Germania... va bene ci dispiace, vi abbiamo delusi. Ma a quasi dodici mesi di distanza ci sentiamo di recuperare con un atto inedito: un post in diretta dalla Scozia!! Siamo in un pub di Perth e non piove. Ma la sfortuna vuole che questo sia un vero buco di culo, dove di sabato alle 6 di sera in strada ci sono solo gruppi di teenager obese vestite con un tutù rosa. <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpqmomaKbgcR4BChDMaPcvXdBbAx8CN7M5-xGif5CtGnmIFYOJF1KbhPo2P4C-sbeG0CjBZldXhXBu1X318yZn_en-cvlY5tzm8g9HL1zke9cW51TB4aqzteOOOMsDucqz7pr_eoa0xfA/s1600-h/sadomaso_perth_pic.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpqmomaKbgcR4BChDMaPcvXdBbAx8CN7M5-xGif5CtGnmIFYOJF1KbhPo2P4C-sbeG0CjBZldXhXBu1X318yZn_en-cvlY5tzm8g9HL1zke9cW51TB4aqzteOOOMsDucqz7pr_eoa0xfA/s200/sadomaso_perth_pic.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5346902623870945106" border="0" /></a>Unica visione di rilievo è questo monumento urbano che potete vedere in foto e che noi abbiamo interpretato come un omaggio al sadomasochismo omosessuale non riuscendo a interpretare la scritta in inglese arcaico incisa tutt'intorno all'hula hop (si scriverà così?)<br /><br />Per fortuna, invece, nel corso della giornata - la prima di viaggio - abbiamo esplorato luoghi più ameni risalendo la costa della penisola di Fife partendo da Edinburgo. La Bbc prevedeva "heavy rains" ma siamo stati graziati, beccando qualche gocciolina solo a St Andrews.<br /><br />Prima tappa a Pittenweem, un villaggio sulla costa, <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8i6jjmSARLyfm360AihwHM-oRRmH3r64EsgwKv-ZF6Uwb5F1bYowFIFZcnwWpdeTCMIkkDg3IR_6NpjjUM9YbdoEaf4M3zuYeEH8EnG_x535S7NaeKkkgzNT_FP4jIqY7WG0CBBCAGU/s1600-h/pittenweenPIC.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 272px; height: 203px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8i6jjmSARLyfm360AihwHM-oRRmH3r64EsgwKv-ZF6Uwb5F1bYowFIFZcnwWpdeTCMIkkDg3IR_6NpjjUM9YbdoEaf4M3zuYeEH8EnG_x535S7NaeKkkgzNT_FP4jIqY7WG0CBBCAGU/s320/pittenweenPIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5346902838360553586" border="0" /></a>dove stanno allineate lungo il mare vecchie case di pescatori. La marea era bassa, e una lunga striscia di terra rocciosa separava la riva dai flutti. Da qui ci siamo spostati a Crail, un villaggio un po' più grande con vecchie case, un castello e vicoli digradanti verso il mare. Un posto abitato più da aragoste che da cristiani e che vanta un porticciolo ancora attivo e idealmente suggestivo ma realmente infestato da un opprimente tanfo di catrame e melma.<br /><br />Da qui si parte in direzione St.Andrews, cittadina universitaria patria del golf - che qui è lo sport nazionale. Qualche goccia di pioggia e difficoltà di parcheggio, ma ripariamo in un posto dove fanno panini freschi sul momento e quando usciamo non piove più. Qui è d'obbligo una passeggiata tra le rovine disseminate per il centro. Quel che resta di un castello sospeso su una falesia e della antica cattedrale del 1100 che fu la più grande di Scozia. Una vera visione <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhljv718SwP6CFxfonxrG0BRkDDX-raj7HhtJZGw5rCrx-x7zstiVt55TSQlzd7YtotXZqvqCc9_XwR9mv9PrGOxCsHQKDYd3-t5GhEXQRXb93cI-CkdbCmNcchxGt-UJ-6x5W0T-LhRPE/s1600-h/cattedrale+saint+andrewsPIC.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 271px; height: 203px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhljv718SwP6CFxfonxrG0BRkDDX-raj7HhtJZGw5rCrx-x7zstiVt55TSQlzd7YtotXZqvqCc9_XwR9mv9PrGOxCsHQKDYd3-t5GhEXQRXb93cI-CkdbCmNcchxGt-UJ-6x5W0T-LhRPE/s320/cattedrale+saint+andrewsPIC.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5346904229649761698" border="0" /></a>romantica...<br /><br /><br />Da qui gambe in spalla verso Perth, troviamo un bel B&B con stanza microbica, ma la città è desolante.<br /><br />Che altro dire della giornata? Per esempio, si potrebbe spendere qualche parolina sul tragitto tra una tappa e l'altra, percorso con la macchina noleggiata ieri sera. Divertente abitudine quella di questi simpatici britannici di costruire le macchine con il volante dalla parte sbagliata. Un po' meno per il passeggero quando il guidatore, nel tentativo di indossare la cintura di sicurezza, gli tira una sassata nelle gengive... Per non parlare degli innumerevoli tentativi di cambiare marcia con la maniglia della portiera... E vabbeh, sarà solo questione di abitudine, ma speriamo di non avere attacchi di schizofrenia in un abitacolo al ritorno!<br /><br />Domani via dalla ridente, vitale, gioiosa città fantasma di Perth, destinazione Inverness, Highlands. Adesso andiamo a lucidare gli spadoni. Mandi e bus ai frus.Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-31646452093574608332008-08-07T19:39:00.011+02:002008-08-07T21:55:43.225+02:00Trieste-Linz-Salisburgo-Norimberga- Ratisbona-Monaco-Badoere. Una vacanza nel segno del relax.Certo, se l'avessimo fatta in 10 giorni ci saremmo anche riposati, ma visto che, dopo 3 giorni di sosta nel buco del culo di Linz, ci siamo fatti 5 città in 4 giorni devo dire che sono molto più stanca di prima. Lunghe tirate in macchina, estenuanti marce per le strade di Monaco cercando di evitare la traiettoria dei ciclisti e soprattutto... <span style="font-weight: bold;">5 giorni di astinenza da internet!!!!!!</span><br /><div style="text-align: left;"><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinD1H3fMUjsWsxF3ExdBFHQUlxwb2_WjdQ_d9WT9Vh75GKolEpY9nvqTwL1B6xtUzS9fde7lcCbRTFuvbZvffsrNjRn4JHIyGRtnUmsnA6bVkhW-PCsXAAP0M1StdoEm5TpMAJ89YZhWc/s1600-h/zoccoli+linz.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinD1H3fMUjsWsxF3ExdBFHQUlxwb2_WjdQ_d9WT9Vh75GKolEpY9nvqTwL1B6xtUzS9fde7lcCbRTFuvbZvffsrNjRn4JHIyGRtnUmsnA6bVkhW-PCsXAAP0M1StdoEm5TpMAJ89YZhWc/s320/zoccoli+linz.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231833116977960434" border="0" /></a>Forse dovevamo leggere un segno del destino nel paio di zoccoli che gli abitanti di Linz ci hanno fatto trovare sul sagrato della cattedrale. Un buon auspicio per la strada da fare. <span style="font-weight: bold;">Di sicuro fin dalla prima sera abbiamo capito che dovevamo</span><span style="font-weight: bold;"> trovare il modo di smaltire il tasso calorico della cucina</span> austro-germanica. Linz, riservata e semplice, ci ha accolto con un paio di Berner Wurst, riempiti di formaggio e avvolti nella pancetta.<br /><br />La settimana scorsa abbiamo trovato un primo prolungato rifugio a Hagenberg, a qualche km da Linz, <span style="font-weight: bold;">un paesino in cui nessuno si sognerebbe di andare, se non a trovare una vecchia zia o ad un workshop di computazione algebrica</span>, nel mega centro di ricerca allestito lì non si sa per quale strano motivo. Pace bucolica nel software park ormai deserto di studenti e frequentato solo dai conferenzieri e da me. Reclusa in camera con connessione internet a lavorare. Nulla da rilevare qui, a parte il fatto che il villaggio austriaco mostra ancora scarsi segni di penetrazione del consumismo: qui l'unico supermercato chiude alle 18.30 (alle 17 il sabato), chiudendo le porte in faccia a me che arrivo alle 18.33 e <span style="font-weight: bold;">lasciandomi derelitta e digiuna a sondare la commestibili</span><span style="font-weight: bold;">tà della moquette mentre Luca si strafogava alla cena sociale sulle spalle dei contribuenti.</span><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje7UWg_6c9zStBJWIihdqm7QD76A_CcVKSIQHCrM63mikm5DhkinzS4dDFfcia-T2fBJiiMnw8ecplY-NdMJE_sST1rXA-7QFEcQ9hLWfqHExZgGNFcd4wlSxouQr28LpmsmQbaNCzgO0/s1600-h/nasonaso.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje7UWg_6c9zStBJWIihdqm7QD76A_CcVKSIQHCrM63mikm5DhkinzS4dDFfcia-T2fBJiiMnw8ecplY-NdMJE_sST1rXA-7QFEcQ9hLWfqHExZgGNFcd4wlSxouQr28LpmsmQbaNCzgO0/s320/nasonaso.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231860472324707490" border="0" /></a>Finito questo strazio a base di cifre, segni e parentesi, dopo una mattinata passata a leggere sotto la pioggia nello splendente maniero di Hagenberg, dopo una breve sosta a Linz, <span style="font-weight: bold;">arriviamo a Salisburgo nel pomeriggio di sabato</span> e troviamo alloggio per noi e per la nostra macchina in un ottimo b&b (Haus Lechner) prossimo al centro. Un rapido giro per la città ci basta per fiutare il puzzo dei cadaveri dei portafogli dei turisti per le strade del centro e sprovvisti di guida Routard, nonchè arcistufi di carne grassa e fritta, ci accontentiamo di un Nordsee ma poi ci fiondiamo al "bier garten" e qui prendiamo una decisione dettata dai fumi della birra: <span style="font-weight: bold;">via dal turismo di massa, domani diamo un occhio al castello poi puntiamo direttamente a Norimberga. </span>A a fanculo queste miniere di sale che sembrano Mirabilandia del condimento.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji0_GWDvb0ss_k5ekVhfakGsnhcDWsUpt9GMU8JjSPKJZ-qwatwqz8btszgIVo59qwAGVC1Sl-7WL62oVRG0RiF0ycBeVJ5HqmHj_ORl0b0sNJuVMKx9ZZyGFUJUCXBr5yEt-dKVukaMQ/s1600-h/norimberga+tetti.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji0_GWDvb0ss_k5ekVhfakGsnhcDWsUpt9GMU8JjSPKJZ-qwatwqz8btszgIVo59qwAGVC1Sl-7WL62oVRG0RiF0ycBeVJ5HqmHj_ORl0b0sNJuVMKx9ZZyGFUJUCXBr5yEt-dKVukaMQ/s320/norimberga+tetti.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231863524967267874" border="0" /></a>Prenotato in fretta e furia da Vater Jahn, un vero bettolone degno di un Routard, arriviamo a Norimberga che ci premia con un tardo pomeriggio di sole e nuvole gonfie, ma mi punisce con qualche salita verso il "burg". <span style="font-weight: bold;">Pochi turisti, tanti tedeschi che si godono una domenica</span><span style="font-weight: bold;"> d'agosto</span> (che qui non è un girarrosto) tra concerti all'aperto, birra e artisti di strada. Mangiamo con meno di 30 euro in un carinissimo ristorante, sotto una pergola verde tra tremule luci pendenti. Biuty, in astinenza da carne, si fa fuori uno stinco di maiale come il burro, mente io, incredula di fronte all'idea che esista un "primo" sulla tavola tedesca, mi faccio degli spatzel di patate e formaggio.<br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE5EfjXpEofotCVoJKrjumBhonFTTedIohRKK8MzkKTeYeTfqgMDvoUcmiGVAWvp9IBEdekAzbfj_XQrBZJ0EvxL23N4idqvbjcyWSfDx3HteMUOf1CF3xc2hyqs2chqsaZ_4nGUORb1o/s1600-h/norimberga.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE5EfjXpEofotCVoJKrjumBhonFTTedIohRKK8MzkKTeYeTfqgMDvoUcmiGVAWvp9IBEdekAzbfj_XQrBZJ0EvxL23N4idqvbjcyWSfDx3HteMUOf1CF3xc2hyqs2chqsaZ_4nGUORb1o/s320/norimberga.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231865852295717394" border="0" /></a><br /><span style="font-style: italic;">Per stasera accontentatevi di questo, la seconda metà della vacanza arriva domani. Se siete ubricati da questa frequenza di posting vi autorizzo a tornare tre 3-4 mesi a leggere la seconda parte. Ora vado a riposare le mie stanche membre dalle germaniche imprese,</span><br /><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-58287614466055200942008-04-02T13:13:00.001+02:002008-04-02T13:15:21.822+02:00Berlusconi: "Se mi intercettano lascio l'Italia"<span class="orario"></span> <span class="dir-title"><b><a href="javascript:toggleShowEvento(23);void(0);"><!-- inizio TITOLETTO 23 --><!-- fine TITOLETTO 23 --></a></b></span> <p style="display: block;" class="dir-testo" id="trEvento23"> "Io uso il mio telefonino con la più ampia libertà. Se poi usciranno fuori le intercettazioni delle mie telefonate lascerò questo Paese".<br />Lo ha detto oggi il candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi.</p>Bene, a questo punto il problema è: conoscete qualcuno della società dei telefoni o devo procurarmi da me le apparecchiature?Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-37344499051774790492008-03-24T14:49:00.008+01:002008-03-24T15:09:41.575+01:00Custode della tradizioneArridaje!!! Sono di nuovo io a scrivere... Pare che la metallica mia donna sia in stand by creativo... E vabbeh, d'altra parte, quando lavori anche a pasquetta...<br /><br />Comunque, non gli insulti via web ai padroni sfruttatori (sempre sian infamati!) sono il contenuto di questo mio post, bensì più miti e <span style="font-weight: bold;">dolci </span>parole. Come il titolo suggerisce, quest'anno a pasqua, invece di limitarmi a bestemmiare, mi sono fatto coinvolgere nella preparazione di un dolce tradizionale. Venerdì santo sono andato a Cervignano e, assieme alla nonna, ho preparato le consuete pinze pasquali, apprendendo i segreti della ricetta. Devo dire che fare le pinze è stato più duro del previsto, specie perché la nonna ne elargisce diverse a parenti e conoscenti. Non a caso, dunque, mi sono trovato a impastare 4 chili di farina con 32 uova e una quantità imprecisata di burro e zucchero. Ma che soddisfazione poi... una volta tolte le pinze dal forno ed inserite nella bocca... gnam, burp!<br /><br />Per deliziare i vostri occhi, oltre al mio stomaco (e quello dei parenti, ahimé :oP ), vi sbatto la foto qua sotto. E pioché a pasqua siamo tutti più buoni, mi mangio subito una bella fetta alla facciaccia vostra... :o) Cosa? Devo andare a pijarmerla ner... Va ben, go capido, ecco la ricetta!<br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkS_KRtD9qjk9tIGzXF3CzLq-Pbin1oSUSlsMcJ4RFIZtWgS89GLNb3wgn2ypm4tTOYD15cyUzWuOnhK58nzNjMFvcaIUru1vZT04h3jO-y9uUTfdrKeW2L3s6Q-Cy8EzoViSvoNZlzgs/s1600-h/pinza+pasquale.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkS_KRtD9qjk9tIGzXF3CzLq-Pbin1oSUSlsMcJ4RFIZtWgS89GLNb3wgn2ypm4tTOYD15cyUzWuOnhK58nzNjMFvcaIUru1vZT04h3jO-y9uUTfdrKeW2L3s6Q-Cy8EzoViSvoNZlzgs/s320/pinza+pasquale.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5181306592161094338" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">Pinza Pasquale</span><br /><br /><span style="font-style: italic;">Ingredienti:</span><br />1 Kg di farina<br />8 rossi d'uova<br />4 chiare d'uovo<br />200g zucchero<br />150g burro<br />100g lievito<br />1 bicchierino di rum<br />1 bicchierino di cognac<br />mezza buccia d'arancio grattuggiato<br />mezzo arancio spremuto<br />buccia di un limone grattuggiata<br />latte per sciogliere il lievito (200-250ml) e q.b. per l'impasto<br />sale q.b.<br /><br /><span style="font-style: italic;">Procedimento</span>:<br />Mettere la farina in una bacinella capiente, sbriciolare il lievito in cima e scioglierlo con del latte, mescolandolo con un po' di farina. Coprire la bacinella con uno straccio e lasciarlo riposare per 20-30 minuti.<br />Nel frattempo, montare i rossi con lo zucchero e la buccia di arancia e limone. Aggiungere i liquori, l'arancia spremuta e il burro fuso. Infine unire le chiare montate a neve.<br />Aggiungere lentamente l'impasto alla farina, mescolando bene. Stendere e impastare con forza finché la pasta non è pronta (omogenea e non attaccaticcia). Aggiungere latte o farina se necessario. Mettere la pasta in un recipiente coperto da un canovaccio e lasciar levitare in luogo caldo e asciutto per almeno due ore (meglio tre o quattro).<br />A fine lievitazione, preparare delle pagnotte tonde di circa 650-700 grammi, lavorando un po' la pasta e lasciarle lievitare altri 15 minuti almeno, coperte da un canovaccio.<br />Incidere la parte superiore delle pagnotte con tre incisioni radiali profonde un paio di centimetri e cospargere con un uovo sbattuto unto alle chiare avanzate.<br />Cuocere in forno a 165°-170° per 25-35 minuti (controllare lo stato dopo 20 minuti).Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-15481951450895829762008-03-08T14:23:00.004+01:002008-03-14T09:15:38.003+01:00Lo Pseudo-Divano<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHAhhh3dJsCWPeMNy0yOwEAbBI3El3nI2M23gXl-ZddRTsevGVEyjAkbVE8tV17aWxCPtbQghxg2txNUM9hyphenhyphenfUFgtrSNddA-wSa8FEERk9DmUPjKS3ZUslzzgUOkKNt_9HX6urBCdPLOI/s1600-h/lo+pseudo+divano.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHAhhh3dJsCWPeMNy0yOwEAbBI3El3nI2M23gXl-ZddRTsevGVEyjAkbVE8tV17aWxCPtbQghxg2txNUM9hyphenhyphenfUFgtrSNddA-wSa8FEERk9DmUPjKS3ZUslzzgUOkKNt_9HX6urBCdPLOI/s320/lo+pseudo+divano.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5175361263049398338" border="0" /></a><br />Sissignori.<br />Per quanto possa sembrarvi strano, sto scrivendo!!!<br />Questo è il mio primo post.<br />Davanti a questo schermo bianco non mi ricordo più cosa volevo scrivere. Vabbeh, scriverò cazzate come al solito. Questo mi riesce sempre bene. :-)<br /><br />Allora, prima di tutto volevo presentarvi la geniale idea che mi è venuta ieri sera. Come potete osservare dalla foto, la nostra sala da pranzo ha subito una piccola ristrutturazione: tavolo ruotato, letto singolo (che stava nello stanza degli ospiti / sgabuzzino di Miriam) posizionato orgogliosamente a mo' di divano. Notate come il giallo del copriletto ben si intoni con la fantasia di limoni della tovaglia! Notate anche il tono letam-chic che i cuscini danno a questa creatura.<br /><br />Indeed, lo pseudo-divano. Con qualche cuscino grande avrebbe potuto fungere da divano vero e proprio, piccolo inserto proletario in una casa borghese, Austro-Ungheria purissima. Invece, fra due giorni, sarà sostituito da un divano vero. Però i cuscini letam-chic li teniamo, eh!<br /><br />Il nostro pseudo-divano, nonostante tutto, ha fatto il suo dovere. Ieri sera ha sorretto i nostri stanchi culi mentre guardavamo un film di Fellini: "La voce della luna". Che film! Uno splendido mattone, piccolo scorcio della pazzia del nostro tempo vista attraverso gli occhi e le storie di due pazzi veri. E che contrasto tra la follia dell'individuo, quel fuggire dal mondo e dalla società per rifugiarsi nei meandri sperduti della propria fantasia, e la pazzia di massa della collettività, con i suoi rituali sacri e i suoi rituali laici, col suo isterico terrore del diverso. Ma chissà poi chi sono i veri pazzi, se gli abitanti di san Giovanni o gli abitanti del resto della città?<br /><br />Forse i veri pazzi siamo noi, che stiamo qui a scrivere su questo blog...<br />O forse il pazzo sono io...<br />ahhhahhhah ahhh ahh ahhhahahhhahh ahhhhahhhhhUnknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-89168698705077668682008-03-06T19:29:00.004+01:002008-03-14T09:14:55.493+01:00Quando le tapparelle piangono - Bora moviePo i dize che i triestini ze mati... Ghe credo.<br />Carissimi fan, questo docu-post è dedicato in modo particolare agli amici veneti che meglio possono capire il mio attuale stato di disagio psichico in seguito alla situazione seguente.<br />Da tre giorni su Trieste soffia la bora, un venticello che vien zo a refoli che superano i 100 km/ora. E tutti diranno: "Cosa ti lamenti a fare che per lavorare non esci nemmeno di casa? Ringrassia Dio".<br />Io di casa vorrei anche uscire, non vedo l'ora, solo che a sto punto ho perso la cognizione biologica del giorno e della notte vivendo da 72 due ore con le tapparelle abbassate, perchè i serramenti austroungarici della pur vivibilissima casa korsic hanno visto passare un secolo di storia... e adesso lasciano passare spifferi che se no te te scansi i te rebalta. Pertanto la mia vita è illumintata dalla luce elettrica 24h/24, con un aumento dei consumi e del diametro delle balle, chè se volevo sperimentare l'inverno boreale andavo a Reykjavik e non a Trieste. Ma pazienza, tanto le bollette le paga la parona.<br />Il mio vero tormento è un altro: le tapparelle. Ottime tapparelle austroungariche anche queste, legno pregiato (s)tinto de verde, probabilmente però non le han tagliate nei boschi della Val di Fiemme, materia prima dei migliori Stradivari, ma in qualche brughiera del Carso, visto che suonate dal vento producono un rumore... ma un rumore... na roba... Sembra di essere nella stiva di una nave sull'oceano in mezzo a una tempesta, sembra che debba venir giù la casa, sembra che domani scendiamo e ci troviamo in Slovenia con tutto l'edificio. Cosa?? Non ci credete? Sono la solita esagerata?? Porto comprovante bora movie a sostegno delle mie affermazioni.<br /><br /><div style="text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dy4N8RXFgJaWVTUVYhwfjDfRuakVO2i2YrBWlASk5JW6yGm-NjwDRLVYtEVjcSWbR_9GRhD4rTpUAOPPlncDw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br />E tenete conto che la bora si scansa quando tento di registrarla.<br /><br />Per il fan club dei padri assenti, tengo a precisare che Beauty ha collaborato a questo post fornendo due parole che non me veniva, seben che no ga savudo come che se scrive Reykjavik.<br /><span style=""></span>Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-43485168950402186692008-03-02T01:20:00.004+01:002008-03-02T01:26:57.552+01:00Perché Sanremo è SanremoNo ghe credo. Primi sono arrivati due che si chiamano Ponce e Di Tonno, de cognome proprio, e che sembrano usciti dal serial americano degli anni Ottanta. Ma soprattutto indimenticabile icona trash di Barby Tatatangelo che col premio in man dice "Ti amo, Gigi". Adesso Sanremo è davvero Sanremo, basta canzoni sui matti e la politica. Bisogna avere delle certezze nella vita. :-)Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-52167882983982791602008-03-01T23:47:00.007+01:002008-03-02T01:01:41.100+01:00Propositi, Thatcher e i mostri di casa nostraMi son messa volontariamente da parte, per lasciare a Beauty Bortolussi la giusta opportunità di intervenire in questa sua creatura. Ma come tutti i padri, i figli li fanno e poi li crescono le madri... e il grave compito di non deludere le aspettative dei fan che ogni notte si addormentano nella speranza di trovare un nuovo post su questo blog, toca a mì.<br />Innanzi tutto, a costoro, voglio dire che per sicurezza stamattina mi son fatta bucare tutti e due i bracci per esser certa che il meningococco non possa sorprendermi sul fianco scoperto.<br />In secundibus voglio fare un mea culpa per il fatto che ancora non sono entrata in mentalità blog e ancora non ho preso l'abitudine di fotografarmi le ciabatte prima di scendere dal letto, ma ho tanti buoni propositi. Appena ritrovo il caricabatterie della macchinetta scuminzierò a postare le mie pictures.<br />Intanto vi voglio omaggiare di una bellissima testimonianza di politica che lascia il segno.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDl1BaUK6wC6-z1d5c7DuG8EIzjZ3DR3EPU-ghWuhDvIO77MYa-EF9fsKHaCdKoacf_gHGkOGjEEH3pOVXZUK4IflPi2DzYKWOoj5ClD9NOsXkB7UlXxH_jMpK5eWNlTl4ggOVWj6aY74/s1600-h/thatcher.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDl1BaUK6wC6-z1d5c7DuG8EIzjZ3DR3EPU-ghWuhDvIO77MYa-EF9fsKHaCdKoacf_gHGkOGjEEH3pOVXZUK4IflPi2DzYKWOoj5ClD9NOsXkB7UlXxH_jMpK5eWNlTl4ggOVWj6aY74/s320/thatcher.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5172912876950333506" border="0" /></a><br />Pare infatti che la Lady di Ferro (con la quale condivido, oltre al fascino, anche la casella sulla tavola degli elementi), dopo essere stata il primo ministro donna mai visto in terra d'Anglia, sia anche il primo leader vivente a vegliare immobile sulla soglia del Parlamento britannico. Come Joyce, Saba e Svevo a Trieste, insomma. A modo suo è anche una bella donna, in bronzo è anche più carina. Epur a Paolini no ghe piazi.<br />Siamo stati l'altra sera al Rossetti a ri-vedere <span style="font-style: italic;">Miserabili. Io e Margaret Thatcher</span> e devo dire che tutto sommato sono riuscita ad apprezzare meglio della prima volta le approssimazioni tuttologiche, le scorciatoie storiografiche e le strumentalizzazioni gaberiane che l'ultima volta mi avevan lasciata perplessa. Grazie alla mia nota capacità di autoconvesione, posso dir che ci sta, che ne esce un bell'affresco che offre parecchi spunti su questa famigerata globalizzazione, che pone dei problemi senza trovare soluzioni diverse da quelle già di Gaber. Devo puntualizzare che nel mio libro di storia la rivoluzione iraniana del 1979 c'era così come la supersvalutazione della lira. D'altra parte chi no ga mai cantà <span style="font-style: italic;">Svalutation</span> de Celentano? Forse non mi convinceva l'idea di buttare così tante cose "in un colpo" in questo "carrello della spesa", ma è giusto così: un minestrone non può fare lezione di storia, ma accendere lampadine qua e là. Magistrale Paolini sul triciclo. Colonna sonora che in alcuni punti mi lascia perplessa. Sempre apprezzato il mitico bis Inail.<br /><br />Mentre aspetto invano che chiuda il Festival di Sanremo per poter dormire sonni tranquilli, chiudo il post scagliando un'arancia in favore di Lady Margaret: ricordo ai nostri numerosi lettori che in provincia di Massa Carrara, ad Aulla, pare svetti ancora un bianco simulacro di Bettino Craxi, che forse al mondo ha fatto meno male della Thatcher, ma all'Italia non so.<br />Ma soprattutto, da quando in qua Martina Colombari, Emilio Fede e Fabrizio Frizzi... xe esperti de musica e cansòn da stare in giuria de qualità? Mi no rivo a capir più niente.Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-70494462650695492442008-02-21T19:39:00.005+01:002008-02-21T19:54:47.469+01:00Addicted to breadI mostri nascono così quando me te lo aspetti. E sebbene lui sia Beauty e io sia la Bestia, è bastata una fetta di pane al pistacchio sfornato in casa Baldo-Rigon per fare di quest'uomo un feroce panificatore.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXogom0uZqtwxX9e_qgbgwVMtWK-ogfqDaCuWTZZIeMARzxlgyba7hz4kx3wUnbt5RMseKmWj9Zody_dpeMtaR7FbqEiSAaoXDdruQoDS3jAxAzxeRsyoUfaDtD10jL1SaLy8hTVwwbHE/s1600-h/IMGP3006.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXogom0uZqtwxX9e_qgbgwVMtWK-ogfqDaCuWTZZIeMARzxlgyba7hz4kx3wUnbt5RMseKmWj9Zody_dpeMtaR7FbqEiSAaoXDdruQoDS3jAxAzxeRsyoUfaDtD10jL1SaLy8hTVwwbHE/s320/IMGP3006.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5169507310048677362" border="0" /></a>E così il mio amato divenne in breve un essere così abbietto da rubare alla sua propria madre il pane dai denti, nella forma di un congegno elettrico denominato Princess. Da quel momento propina a me e alla nostra filippina di origini ciociare (Yes, I know, Latina is not in Ciciaria... ma vabbè) pagnotte di tutte le forme e i condimenti, alle olive, alle cipolle, al latte, a pranzo, a cena a colazione, a merenda...<br />Farina su farina e watt su watt, qua mettiamo su chili su chili. Ma adesso toccherà anche a voi. Sarà organizzata quanto prima una cena con menù di solo pane cui verrete tempestivamente invitati. I primi convitati naturalmente dovranno essere i responsabili del misfatto, precursori e profeti della panificazione automatica ;-)Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-44831855497450345532008-02-09T20:55:00.000+01:002008-02-09T20:57:47.377+01:00La proposta indecente<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: Amore, te fazo na proposta per sugelare el nostro amore. Verzimo un blog!!*</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Carla</span>: cossa xeo sto blog?</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: ze come un sito, 'ndove che ti scrivi le to robe e te ghe le fè saver ai to amizi. Cossì tuto el mondo conossarà al nostro amor.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Carla</span>: sitto fora?? adesso vago a dirghe a tutti i cassi mii... tse! No ghe penso gnanca.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: ma no, ze bel! Pensa che tutti i to amizi trevisani podarà savèr en tempo reale cossa che ti fa qua a Trieste, no ze na bela cosa? </p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Carla:</span> no me par proprio. Ghe o dirò mi quando che vao casa. E po' a Treviso non se usa propri sti blog che te dixi tì.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: ma ti ghe meti anca le fotografie! Così ti ghe fe vedere la casa e la cità!</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Carla</span>: anca e fotografie te voj metarghe! Te si proprio un porco.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: pezo roba, ti zi proprio aretrata ciò. No ti sé che adesso anche el sindaco de Trieste gà un blog? Nol sa gnanca parlar l'italian epur ga un blog. A sto punto lo pol ver anca i trevisani.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Carla</span>: E va ben eora, se lo ga Di Piaxa vojo verlo anca mì. Però no te poi verla sempre vinta tì. Uffa.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: italic;">Luca</span>: Jude Vescul, sti feminis, ce balis!**</p> <p style="margin-bottom: 0cm; color: rgb(102, 102, 102);"><span style="font-size:85%;">*Qua Bortolussi parla en triestìn, se ben che in verità el sarissi furlan. Spero che i triestini doc lo pardoni per i tanti erori ch'el farà, tanto più che scrivo mì che son trevisana. Pezo roba.</span></p> <p style="margin-bottom: 0cm; color: rgb(102, 102, 102);"><span style="font-size:85%;">** E qua se capissi che el xe furlan.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5719133202111780017.post-43274059876832024322007-11-25T09:04:00.000+01:002007-11-25T09:05:57.141+01:00Presto su questi schermiTutte le nostre storie, appena capiamo come funzionaUnknownnoreply@blogger.com0